29 dicembre 2011

Qui potrete contattarmi :D

Buonasera a tutti.
Premettendo che non sono certamente una scrittrice esperta ma che tuttavia sono innamorata di questa sublime arte e che la sento battere nel mio cuore, volevo informare gli amici che mi seguono che ho un indirizzo dove chiunque può inviarmi messaggi per pormi domande e chiedermi consigli per quanto concerne l'ambito della scrittura.
Non so ancora se ne sarò all'altezza, ma spero di poter essere d'aiuto a tutti, e se dovesse andare male, potrete almeno scoprire in me un'amica attenta ai vostri scritti e pronta a prodigarsi per aiutarvi a realizzare il vostro sogno, un sogno che ci accomuna!
Purtroppo per me tutto è troppo caro, in questo momento.
Non posso permettermi la SIAE, non posso permettermi le copie del primo tomo della trilogia che sto scrivendo e non so fino a quando la situazione resterà quella che è, ma poco importa èerchè tutti sappiamo che alla notte segue il giorno, che ci piaccia oppure no, e quindi non sarà buio per sempre. Per il resto posso dire di essere molto felice, e se la vita ha deciso questo per me, io accetto col sorriso e vado avanti...
Vi abbraccio tutti, BUON NATALE e FELICE 2012

melinascrive@gmail.com

20 novembre 2011

Buonasera!
Mi assento spesso dal blog, ma non per questo lo ritengo archiaviato.
Succedono tante cose nella mia vita e l'altro blog che ho, in cui parlo semplicemente di me e colleziono poesie che non seguono alcuna metrica o retorica, è sicuramente più fornito e vissuto.
Qui ci vengo a scrivere qualche regola, qualche buon consiglio sulla scrittura, e francamente non ne ho sempre uno nuovo da darvi, cari magri lettori. :)
Una bella notizia però c'è, e cioè che ho finito il primo libro e se Dio vorrà, quando sarò riuscita a racimolare i soldi per pagarmi la stampa di qualche copia e per la tassa andrò a registrarlo alla SIAE e poi finalmente dagli editori.
Sapete, non ho mai vinto nessun premio, ma non credo sia importante, e forse mi chiamerete presuntuosa, ma IL MIO LIBRO VALE e lo dimostrerò, LO DIMOSTRERò a chi di dovere.
Non pagherò un centesimo per pubblicarlo perchè HO STIMA DEL MIO LAVORO e perchè è la mia vita...la mia passione.
Un giorno, quando avrò dei bambini, mostrerò loro il frutto dei miei sacrifici e della mia creatività e li inviterò a seguire il loro cuore, a seguire la loro passione senza sprecarsi in quello in cui non credono.
La persona che amo, per aiutare me a realizzare i miei sogni, sta mettendo da parte la sua di passione, ma non appena ci saremo sistemati io lo aiuterò a coltivarla, LO GIURO, e così sarà per i nostri figli perchè noi siamo dei sognatori e merit, iamo di veder realizzati i nostri sogni.
Non costringetevi a vivere, a fare, a dire, a credere in quello che non siete, MA SOGNATE!
SOGNATE, MALEDIZIONE!
Marco fa lo schiavo in una pizzeria e io la farò altrove perchè è questa la situazione economica che abbiamo e che l'Italia ci riserva, tuttavia abbiamo un piccolo giardino interno fatto di passione per quello che facciamo e di amore per quello che siamo, che continueremo a coltivare per sempre, e chissà che la vita, che il Signore, che una forza maggiore non ci venga in aiuto e ci lasci diventare davvero quello per cui siamo nati, oltre che papà e mamma di qualche dolce pargoletto qnd sarà il momento.
SCRITTRICE E CANTANTE, lo diventeremo o meno non possiamo mai saperlo, ma in fondo abbiamo già vinto perchè lo siamo nell'anima e perchè nell'anima non siamo nessuno...non siamo che noi...tutto e niente!
Il succo delle mie farneticazioni è CREDETE E PREGATE, in qualsiasi cosa crediate, prima di tutto credete in voi e in quello che fate...soltanto così avrete già vinto!

25 luglio 2011

Come impaginare il tuo libro (regole brevi brevi)

Mi sono prodigata un pò alla ricerca della risposta alla penosa domanda:
Adesso che ho finito, come lo presento sto ca***** di romanzo alla casa editrice?
Ho trovato qualcosa sul web e la riporto qui, idee utili delle quali però non ho l'assoluta certezza della buona riuscita del capolavoro alla presentazione alla casa editrice...
Certo è che almeno per quanto mi riguarda sfrutterò questo metodo perchè non credo ci sia di meglio in circolazione! Ovviamente, il tutto + o - commentato da me.
Buona serata!!!


COME IMPAGINARE (o tentare di impaginare) UN ROMANZO

1. Prima di tutto, da quanto mi è parso di apprendere, è importante utilizzare un carattere chiaro e semplice, come ad esempio TIME NEW ROMAN o GARAMOND. Io personalmente ho utilizzato il TNM;
2. La grandezza del carattere deve oscillare fra il 12 e il 14, a seconda della grandezza del vostro scritto. Io ad esempio, mi sono resa conto che ho utilizzato il carattere a 14, ed è forse troppo grande per un romanzo di 360 pagine e rotte...Quindi immagino che diminuirò a 12 poichè su pagine molto più piccole del formato A4, il carattere a 14 farebbe diventare tutto un macello;
3. Non ho notizie per quanto riguarda i margini, Io personalmente ho lasciato un rientro di 1 cm a sinistra e a destra;
4. L'Interlinea. Sul web ho trovato che per scritti brevi (racconti o romanzi brevi), l'interlinea sta bene sul 1,5 ma nel mio caso preferisco utilizzarla al 1,15 perchè francamente la prima mi appare eccessiva...Non so a voi!
5. Bisogna ovviamente dare una pagina iniziale con un Titolo alla nostra opera, e quindi impostare il carattere utilizzato per il testo a 35 e piazzarlo in alto, al centro della pagina bianca.
Sotto, a 12 o 14, non dimenticate i vostri dati personali (nome, cognome, indirizzo ecc...), consenso al trattamento dei dati personali e per finire, la vostra bella firma!

ps: Queste regole, sono per chi utilizza Microsoft Word. Per l'impaginazione in formato libro, andare sulla barra delle applicazioni e selezionare MODIFICA - SELEZIONA TUTTO.
Le dimensioni standard di un libro stampato, dovrebbero essere (stando a quanto leggo) 23 cm di altezza per 15.5 di larghezza.
Sperando di esservi stata utile. Vi abbraccio tutti!
Alla prossima. Melina

17 luglio 2011

Fantasia


Lascia sempre vagar la Fantasia,
il Piacere non ha casa in cui stare.
A un dolce tocco il Piacer si dissolve
qual bolla d’aria nella pioggia battente.
Lascia dunque che vada l’alata fantasia
attraverso pensieri lanciati oltre i suoi limiti
spalanca la gabbia della mente
ed essa saetterà planando fino alle nuvole.

John Keats, Fancy [Fantasia,1820]

20 maggio 2011

Non ho tempo :(

è un periodo in cui non riesco a scrivere, non ne ho il tempo materiale e non ho molte idee perchè sto studiando e sto lavorando e quando ho un pizzico di tempo preferisco trascorrerlo con la persona che amo...perchè lo amo e viene prima di tutto, anche prima della mia grande passione, perchè per quanto scrivere sia un sogno, il mio primo sogno nel cassetto è stare con lui, quindi sono già stata esaudita...
Poi chi scrive sa cosa significa sentirsi mancare un pezzo e non poterci fare nulla, ma fra un mesetto farò l'esame e poi sarò di nuovo libera per un pò.
Un abbraccio ai miei pochi lettori!
A presto.

26 aprile 2011

Parlo ancora di Stephen King

Potrei parlare per ore di King. è senza ombra di dubbio il mio scrittore preferito, ineguagliabile secondo mille punti di vista!
Soltanto coloro che hanno letto le sue opere posso comprendere di cosa parlo, cosa voglio esprimere con la mia ammirazione. Non lo guardo come uomo, ma come scrittore, lui è lo scrittore!
Ho da poco finito di leggere "La Metà Oscura" e "Cose Preziose", il primo l'ho trovato stupefacente, l'altro forse mi ha messo addosso un magone che non sono riuscita a spiegarmi, cmqsia i suoi libri suscitano sempre qualcosa nell'animo che resta indelebile anche se gli anni passano. Sono una lettrice accanita, eppure nulla mi rimane tanto quanto i romanzi di King, che predilgo ampiamente.
In questi giorni sto leggendo "Quattro dopo mezzanotte" ed è proprio per questo che ho deciso di scrivere questo post, per consigliarlo a coloro che seguono il mio blog ( ultimamente pochini) e per dire quello che ho sempre pensato di Stephen King e cioè che SOLTANTO LUI RIESCE A TRASFORMARE IN ORO QUELLO CHE SENZA IL SUO TOCCO SAREBBE FERRO ARRUGINITO.
King ha la capacità di rendere avvincente una stori in fondo banale, di farti riconoscere in ogni personaggio di cui parla, di farti partecipare a tutti i suoi processi mentali...non ho mai visto nessuno che abbia una capacità del genere.
All'interno dell'ultimo libro sopra citato, ci sono due racconti: "I langolieri" e "finestra segreta, giardino segreto", e vi consiglio vivamente di leggerli, a ancor + vi consiglio di leggere le premesse a questi due racconti che a parer mio potrebbero tranquillamente essere dei romanzi tanto sono articolati magnificamente!
La mia non è una recensione, ma soltanto un invito a leggere...e a scrivere, se volete!
Buona serata

13 aprile 2011

Le figure retoriche (elenco dalla A alla Z)

Visto che sono a lavoro ed ho rubacchiato qualche minuto da dedicare al mio amato blog, copio/incollo questo prezziosissimo elenco in ordine alfabetico delle figure retioriche più importanti, ovviamente dopo averlo letto heheheh!
Sperando di essere sempre utile a qualcuno, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima, probabilmenre lezione n 4 su come scrivere una fiaba!
Ciao a tutti! ^_^

A
Allegoria: procedimento retorico per cui un contenuto concettuale viene espresso attraverso un’immagine che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso. (esempio: i veltro riformatore della divina commedia che sconfigge la lupa ovvero la cupidigia)
Antitesi: indica la contrapposizione di due concetti o di due pensieri (esempio: due volte nella polvere \ due volte sull’altar. Manzoni)
Aferesi: caduta di una lettera o di una sillaba a inizio di parola
Affabulazione: vedi favola
Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di due o più versi
Apocope: caduta di una sillaba a fine di parola
Anacoluto: contenuto sintattico che prevede un soggetto senza verbo (esempio: un religioso che vale molto anziché si tratta \ è un religioso che vale molto )
Asindeto: sequenza di diversi aggettivi uniti dalla virgola.
Asindeto aperto: “a”,”b”,”c”,”d”,”e”,”f”,”g” Asindeto chiuso: “a”.”b”.”c”.”d”.”e”.”f “ e “g” Allitterazione: quando due parole iniziano con le stesse sillabe: (esempio e fa fuggire le fiere e li pastori(Dante)- e di me medesimo mi vergogno)
Assonanza: le parole finali dei versi hanno dopo l’accento tonico le vocali uguali ma le consonanti differenti: (esempio: io non sono come loro \ in perpetuo volo \ la vita la sfioro- )
Anastrofe: presentare le parole di un enunciato in un ordine diverso da quello abituale 8ad un pensiero solleva \ di me più degno - invece che più degno di me-)
Analogia: similitudine senza il come “i tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto: Pavese)
Apostrofe: interrompere l’ordine espositivo per rivolgersi improvvisamente ad una persona: “Ahi serva Italia, di dolore ostello… (Dante)

B
Brachilogia: contrazione dell’espressione. Si caratterizza per la presenza dell’ellissi del verbo.
Bisticcio: esempio: pizza pazza a pezzi- ragazzi pizzi pazzi e male avvezzi

C
Comparazione: confronto immediato tra due cose, due animali, persone.
Climax: intensificare il racconto sul piano emotivo – passionale gradatamente, se ascendente. Se non lo è si fa l’esatto contrario. (da un momento più emozionante a uno meno)
Chiasmo: ripetizione con schema ABBC. La ripetizione si può effettuare anche con l’uso di sinonimi.
Cotesto: rapporto semantico che si stabilisce tra un testo e un altro dello stesso poeta e tra il poeta e gli altri del suo tempo
Con-testo: rapporto tra autore e momento storico in cui vive
Consonanza: quando le parole finali dei versi hanno dopo l’accento tonico le consonanti uguali ma l vocali diverse ( batte alla tua finestra e dice il VENTO\ per monti e per mari ho viaggiato TANTO)

D
Dialefe: distinzione dei due suoni. Quello finale da quello iniziale
Diastole: spostamento dell’accento da sinistra a destra.

E
Epandiplosi: ripetizione della stessa parola a inizio e fine frase
Epentesi: allungamento all’interno di una parola
Eufemismo: dir le cose in modo piacevole per nascondere una situazione svantaggiosa
Epifonema: sentenza espressa in modo esclamativo
Epifonia: ripetizione alla fine di due o più versi
Epanalessi: ripetizione di un termine a fine frase che si ritrova all’inizio della successiva
Enallage: aggettivo con valore avverbiale
Ellissi: quando vengono sottintesi alcuni elementi della frase
Enumerazione: accostamento di una serie di termini della stessa categoria (fior, frondi, herbe, mbre, antri, onde, avri soavi)

F
Favola: sistema narrativo, racconto (generico); in greco mùtos: modo di raccontare dando alle cose un valore reale

I
Ipotiposi: descrizione varia e efficace , ricca di colori e suoni
Iterazione: ripetizione di discorsi, parole, costrutti
Ironia: particolare modo di esprimersi che conferisce alle parole un significato contrario (antifrasi) o diverso da quello letterale con intento critico e derisorio.
Dissimulazione in cui la figura autoriale vuole cogliere e significare idee morali, sociali, etiche e spirituali non facilmente comprensibili dai destinatari o dall’interlocutore all’interno dell’affabulazione.egli sa che i destinatari no sanno e gli fa capire che devono sapere.
Iperbole: esagerazione “ti mando mille baci” (Catullo)
Idiotismo: espressione dialettale riportata in lingua dotta
Ipotassi: proposizione principale che regge diverse subordinate
Iperbato: inversione di posizione “della città la bellezza”
Inarcatura: frase iniziata in un verso che si conclude in quello successivo.
Intensione: qualità concettuale che rende la comunicazione più o meno intensa per chi ascolta.

L
Litote: dare rilievo ad una non qualità negando l’idea contraria
Litote mascherata: non si definiscono con il non ma il non è nascosto : intero: non maculato

M
Metonimia: esprime un rapporto di qualità
Causa per effetto: morì per duello
Effetto per causa: vivere col sudor della fronte
Contenente per contenuto: bere un bicchiere
Contenuto per contenente: gli ho inviato un sms
Astratto per concreto: sfuggì alla polizia
Concreto per astratto: sei un tuono
Strumento per chi lo adopera: è un’ottima penna
L’epoca per le persone che vi appartengono : il Novecento
L’autore per l’opera: un Botticelli
Il nome di una persona per le qualità che la contraddistinguono: è un Woytila
Metafora: sostituire una parla con un’altra

O
Ossimoro: unione di due termini antitetici
Onomatopea: imitazione di un suono della natura o del suono di un oggetto
Omoteleuto: quando due o più parole hanno la sillaba finale uguale

P
Protesi: aggiunta di un infisso
Paragoge:allungamento a fine parola
Perifrasi: giro di parole che tende a esprimere qualcosa
Preterizione: affermare di non dire qualcosa che poi viene descritta
Polisindeto: sequenza di diversi aggettivi o sostantivi untiti da numerose congiunzioni
Polisindeto aperto: x e y e p e t e v e z
Polisindeto chiuso: x e r e t e p e v , v
Paratassi: proposizioni principali legate o per asindeto o per polisindeto
Pleonasmo: uso superfluo di qualcosa “ a me mi…”
Paronomasia: accostamento di due parole di suono simile ma con significato diverso.
Poliptoto: un vocabolo ripreso a breve distanza con funzioni morfo-sintattiche diverse: genere, numero, tempo, persona de verbo
Prosopea: cose anomale, astratte

R
Reticenza: non dire qualcosa che sarebbe bene dire
Ripetizione: esempio: viene subito subito
Rafforzamento: insieme di due o più aggettivi che consolidano il significato del sostantivo a cui si riferiscono (Vieni subito e presto: deittici diversi foneticamente ma simili nel significato)

S
Sinestesia: contrapposizione tra due sensazioni diverse.
Similitudine: figura retorica composta da”cosi…come” che esprime un rapporto di uguaglianza.
Sarcasmo: esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, morale, etico, spirituale contro qualcuno o qualcosa
Sineddoche: esprime un rapporto di quantità.
la parte per il tutto: un asso del pedale
il tutto per la parte: un cappotto di visone
il singolare per il plurale: sensibilità dell’uomo
il plurale per il singolare: sensibilità degli uomini
sincope: caduta di una sillaba all’interno di parola
sillessi: concordanza assentio di verbo e soggetto (la maggiorparte delle donne chiesero---anziché chiese)
Sinalefe: prevede la fusione della vocale finale di una parola con la vocale iniziale della successiva)
Sineresi: quando si fondono due o più vocali all’interno di una parola
sistole: spostamento da destra a sinistra dell’accento, dalla penultima alla terzultima sillaba per esempio
Simbolo: oggetto concreto chiamato a rapporto delle sue qualità leone per coraggio

T
Tmesi: taglio di una parola per andare a capo

Z
Zeugma: verbo che regge più complementi che dovrebbero essere da altri o quando una principale regge delle subordinate che avrebbero bisogno di essere rette da altri.
Parlare e lagrimar vedrai insieme (dante)

31 marzo 2011

Lettera alla mia creatura n°4

Non sai da quanto mi manchi...
Ho tanta voglia di scrivere di Te, di comunicare con Te mente nella mente, ma la scuola, lo studio, il lavoro, gli impegni e la mia stupenda vita amorosa con Marco me lo impediscono... Ciò non toglie che una piccola parte di me soffre profondamente nel non poterTi parlare, nel non potermi dedicare a Te e alla Tua vita come vorrei! Ti amo di un amore che non è quello che si prova verso un uomo, perchè quell'amore è riservato a Marco, e non Ti amo neanche come si ama un figlio oppure un fratello...Ti amo piuttosto come si ama dolcemente se stessi, o forse neanche riesco a rendere l'idea. Marco viene prima di tutto, ma subito dopo vieni Tu e il Tuo/Nostro mondo, un mondo che ho condiviso molto con Marco e un pò col mio secolare amico Francesco, ma nessuno sa cosa mi lega a Te perchè forse non lo so nemmeno io. Ci sei sempre stato...specie nei momenti peggiori e in quelli migliori, e anche quando non scrivo di Te c'è una parte di me che a Te è sempre rivolta! Marco mi ha raccontato che una sua collega di lavoro è stata lasciata dal fidanzato scrittore che per pubblicare il suo romanzo si è trasferito in Francia. Io subito gli ho detto che MAI potrei separarmi da lui, ma è anche vero che se non fosse nato questo grande amore fra me e Marco, che ormai dentro di me è mio marito, io per perseguire il mio sogno e farTi vivere in quanche modo nella mente dei lettori, avrei fatto qualunque follia (a parte vendere il mio corpo ^_^ ho troppi valori per farlo heheheh).
Tu sei Me, quella parte oscura di me che vive nell'etere, qualla parte ancestrale e problematica che mi completa, non come si completano due innamorati, ma come si completa un corpo a sè... Sarò costretta a trascurarTi molto di più in questi mesi, perchè sto raggiungendo dei traguardi che fino a pochi mesi fa mi apparivano irragiungibili e che adesso richiedono tutto il mio impegno e la mia dedizione, ma sta pur certo che non Ti abbandonerò mai e che le mie vittorie si trasformeranno nelle Tue vittorie raccontate a modo mio.
A presto...

26 marzo 2011

Come scrivere una Fiaba LEZIONE N°2

Oggi mi piacerebbe partire direttamente del nocciolo di questo post fornendovi un importante schemino che potrà certamente esservi d'aiuto qualora voleste cimentarvi nella scrittura di una fiaba!

SCHEMA STRUTTURALE DELLA FIABA CLASSICA
Tipicamente, le fiabe classiche si articolano in 3 semplici fasi:
1. INIZIO
2. CRISI
3. SOLUZIONE

(accennando al post precedente, è proprio in questo schema che ritrovate il senso che secondo me hanno le fiabe, ovvero risolvere i problemi, o per meglio dire l'allenamento a risolverli!)

Ampliamo adesso i tre punti che vi ho fornito:
1. Le fiabe, iniziano con la presentazione di una determinata situazione che spesso già contiene elementi di "criticità" che di lì a poco si manifesteranno pienamente come ad esempio:
"C'era una volta un povero contadino con tre figli..."
Questa brevissima frase ci fa già capire che il contadino è povero e che quindi, molto probabilmente, i suoi figli andranno alla ricerca di ricchezza;
oppure:
"C'era una volta una bellissima principessa"
E da qui scommettiamo che la principessa sarà in pericolo o forse alla ricerca di un principe adatto a lei!
La situazione d'inizio, quindi, ha una funzione introduttiva, serve per la presentazione dei vostri personaggi e dei loro possibili problemi.

2. Nella seconda fase si delinea il problema che costituisce il NUCLEO vero e proprio della fiaba. Diviene chiaro in questa fase chi è il protagonista e qual è la difficoltà che si trova a dovetr superare.

3. La terza fase, porta alla tipica conclusione, cioè alla soluzione del problema e al tanto amato: "vissero tutti felici e contenti."

Per adesso concludo questa breve lezione e vi faccio sempre i migliori auguri per quello che andrete a scrivere, anticipandovi che la LEZIONE N°3 si baserà sugli Alleati e sui Nemici dei protagonista!
A presto!

19 marzo 2011

Come scrivere (o raccontare) una Fiaba LEZIONE N°1

Miei cari lettori, oggi ho deciso di dedicare un pò di spazio alle fiabe.
Scriverò qualche post per voi, affinchè chi lo desidera possa ricevere degli utilissimi consigli su come raccontare e scrivere una fiaba, su che cos'è una fiaba e perchè raccontarla.
Sperando di esservi utile, mi metto subito a lavoro!

L'origine delle Fiabe si perde nella notte dei tempi. Dovete sapere che prima dell'introduzione della scrittura, l'intero patrimonio culturale di un popolo veniva tramandato soltanto per via orale. I vecchi dei villaggi trasmettevano ai più giovani non solo la loro saggezza e la loro esperienza, ma anche quel complesso culturale fatto di credenze religiose, di pratiche rituali e di interpretazioni del mondo che era stato lentamente elaborato nei secoli precedenti.
La fiaba trovava il suo posto all'interno di questa trasmissione del patrimonio culturale ed era rivolta a tutti: grandi e piccini. Al tempo dei villaggi, il popolo intero si raccoglieva intorno ai Vecchi, che davano inizio alle narrazioni, e questa sorta di rituale costituiva il cuore della vita intellettuale e spirituale della tribù.
In seguito le fabulazioni continuarono attraverso la scrittura che col passare dei secoli divenne una nobile forma di attività prettamente per adulti, fino a quando l'eccessivo razionalismo che ha caratterizzato il periodo storico dei "lumi" fece sì che la fraba decadesse a fauto passatempo per vecchi e bambini: troppo giovani o troppo anziani per pensare...

CAPACITà DELLA FIABA: RISOLVERE I PROBLEMI
è bene non dimenticare mai che le fiabe presentano sempre un problema.
Nella fiaba per definizione tutto finisce bene, ma non tutto va sempre bene. è tipico delle fiabe presentare una situazione che, felice o meno, funge solo da introduzione al dramma in cui presto si troverà immerso il protagonista:
- I principi devono sempre compiere imprese impossibili;
- le principesse sono sempre vittime indifese da salvare;
- i bambini ingenui prede di streghe e orchi.
E la fiaba condurrà il protagonista (e quindi il lettore, presumibilmente bambino) fuori dal dramma e cioè fuori dal problema.
Il VALORE DELLA FIABA risiede proprio in questo: nella sua capacità di presentare in termini immaginari, quindi facilmente comprensibili ad un bambino, una situazione grammatica di grave conflitto, di possibile tragedia, e nell'indicarne la via d'uscita.
Quandi la fiaba presenta il problema e la soluzione del problema.
Le fiabe parlano al bambino (soprattutto) dei problemi con cui ha quotidianamente a che fare: abbandono, disamore, solitudine, paura. E nelle fiabe, i bambini VINCONO!
I bambini vincono contro tutte le figure minacciose molto più potenti di loro attraverso i protagonisti delle fiabe, e le fiabe sono quindi per loro una vooce di speranza.
Attraverso le vicende dei protagonisti, infatti, le fiabe preannunciano le future tappe dell'esistenza, con le difficoltà che si potranno presentare e le maniere in cui superarle. In questo senso, le fiabe sono un corso completo di formazione di vita.

Personalmente adoro le fiabe, ormai non ne leggo quasi mai perchè sono quasi sempre impegnata a leggere romanzi di King, a scrivere e studiare, e anche a lavorare, però le fiabe mi hanno accompagnata fin dalla più tenera età e consiglio a tutti i miei lettori di immergersi nella lettura di qualche brano piacevole come questo, per distaccarsi dalla realtà e tornare ad essere un pò bambini.
Il mio babbo, e colgo anche l'occasione di fargli tantissimi auguri perchè oggi è la festa del papà, mi raccontava una fiaba ogni sera per farmi addormentare: Giovannino senza paura, Fragolina e Ciliegina, storie di fantasmi, di mostri, di fate...forse è grazie a lui che un giorno sarò una scrittrice, è grazie a lui che ho sviluppato la mia fervida fantasia e sono quella che sono: una sognatrice sognante!
Tutti abbiamo diritto di sognare e non c'è età per vivere, inventare, raccontare ed ascolare fiabe perchè noi stessi siamo senza età!

LE FIABE DICONO PIù CHE LA VERITà. E NON PERCHè RACCONTANO CHE I DRAGHI ESISTONO, MA PERCHè AFFERMANO CHE SI POSSONO SCONFIGGERE. (Gilbert Keith Chesterton)

14 marzo 2011

La SINOSSI di un'opera

Ma che cos'è la sinossi di un'opera letteraria?

Prima di tutto, diamone una definizione:
La Sinossi è il riassunto minimo dell’intera storia, e costituisce uno strumento per la valutazione delle opere. Il termine deriva dal greco: [syn] significa “con”, “insieme” e [òpsis] significa “occhio” e “vista”.
Quindi, la sinossi è lo strumento che consente di avere una “visione completa" dell’opera, nella quale bisogna assolutamente riportare gli elementi concreti della storia e non bisogna confonderla con la "quarta di copertina".
In genere, la sinossi viene scritta dopo la stesura dell’opera.

E quanto deve essere lunga questa sinossi?

Non ci sono parametri fissi che definiscano la lunghezza minima e massima di una sinossi poichè vari editori adottano criteri diversi. Bisogna soltanto tenere presente che si deve trattare di un riassunto minimo, ovvero dell’unità che contenga nel minor spazio possibile informazioni sufficienti per comprendere l’andamento della storia dall’inizio, attraverso lo svolgimento, fino alla conclusione.
Generalmente però, molte case editrici desiderano che le sinossi non superino le 2 cartelle (per quanto riguarda i romanzi); se invece vogliano che sia + breve o + lunga, saranno loro stesse a specificarlo!

Quali devono essere i contenuti della sinossi?

La sinossi deve contenere elementi sufficienti a ricostruire l’andamento dell’intera storia.
Deve quindi fornire informazioni su incipit, svolgimento e conclusione.
È ovviamente impossibile fornire in 2 cartelle tutti gli elementi presenti in un romanzo, però bisogna inserire i più importanti, i nodi, gli intrecci.
Ricordate che la sinossi non deve assolutamente contenere valutazioni di merito sull’opera, né affermazioni critiche poichè la vostra non è una recensione dell'opera, bensì il riassunto della storia dell’opera.
Si possono inserire indicazioni sul discorso esclusivamente nel momento in cui questo abbia caratteristiche tanto importanti da risultare determinanti per l’opera.


Qual è, infine, lo scopo della sinossi?

La sinossi ha lo scopo di fornire informazioni tali da offrire una visione d’insieme dell’opera a qualcuno che non la conosce e ripeto che non bisogna confonderla con la quarta di copertina.
La sinossi è uno strumento che serve agli editori per operare una prima scrematura sulla gran quantità di opere che valutano. Di conseguenza la sinossi deve mirare unicamente a essere chiara.


Sperando di esservi stata utile, ammetto di essermi documentata su internet prima di scrivere questo post perchè per quanto si parli spesso di sinossi, sono veramente in pochi a conoscere le chicche che ho trovato e adattato qui per voi ^_^

21 febbraio 2011

[...] Uno scrittore privo di talento non può evolvere uno stile letterario di qualche merito. [...] Non credo che si possa insegnare a scrivere a chi già non possiede talento letterario. Solo in quest'ultimo caso un giovane autore può essere aiutato a trovare se stesso, a liberare il proprio linguaggio dai cliché, a eliminare le goffaggini, ad abituarsi a cercare con risoluta pazienza la parola giusta, la sola che potrà trasmettere con la massima precisione l'esatta sfumatura e intensità del suo pensiero.
(V. Nabokov, Lezioni di letteratura)

21 gennaio 2011

Aforisma per i miei amici lettori...

Tutti i dilettanti scrivono volentieri. Perciò alcuni di loro scrivono così bene.
(Friedrich Durrenmatt)
I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo averli creati.
(Elias Canetti)

18 gennaio 2011

Per introdurre il discorso diretto

Qualche parolina, in ordine alfabetico, che vi aiuterà ad introdurre il discorso diretto invece di ripetere sempre: disse, disse, disse...

Abbaiò, Acconsentì, Affermò, Ammise, Analizzò, Annunciò, Apprezzò, Approvò, Appurò, Assentì (acconsentire), Asserì (assicurare), Assicurò, Avvertì, Capì, Comandò, Commentò, Comunicò, Concluse, Concordò, Concordò, Confermò, Consigliò, Constatò, Contraddisse, Convenne, Corresse, Criticò, Dichiarò, Differì, Discordò, Disdegnò, Disprezzò, Dissentì (discordare), Elogiò, Enfatizzò (esagerare), Enunciò, Esclamò, Esternò, Frignò, Garantì, Gemette, Giudicò, Giurò, Gridò, Ignorò, Illustrò, Imperversò, Implorò, Indovinò, Infierì, Informò, Infuriò, Ingiunse (ordinare), Insistette, Intervenne, Intimò, Lo accusò, Lo svilì, Lodò, Lusingò, Manifestò, Mugghiò, Notò, Ordinò, Osannò, Osservò, Osteggiò (ostacolare), Parlò con veemenza, Proferì, Profetizzò, Promise, Pronunciò, Proruppe, Replicò, Rese noto, Ribadì, Ribatté, Riferì, Ringhiò, Ripeté, Riportò, Rivelò, Rumoreggiò, Sbottò, Sghignazzò, Si complimentò, Si impegnò, Si infuriò, Si intromise, Si lamentò, Si oppose, Si sfogò, Si vantò, Sibilò, Singhiozzò, Sostenne, Spiccicò, Stabilì, Suggerì, Sussurrò, Svelò, Tuonò, Ululò, Urlò, Valutò

13 gennaio 2011

Significato di BATTUTE e CARTELLE

Buona sera a tutti...è da molto che non scrivo, questo perchè ho attraversato un momentino di crisi personale culminato, sabato 8 gennaio, in un incidente stradale che mi è costato un trauma cranico, polso e caviglia destra slogati e contusioni dappertutto, oltre ovviamente ad uno stato depressivo che mi tiene a letto, ogni tanto fra le lacrime...
Non appena me la sono sentita di riprendere in mano il pc, mi sono detta che un piccolo post potevo lasciarlo qui sul mio blog dei consigli sulla scrittura, niente di che, giusto qualche riga per chiarire cosa sono queste benedette BATTUTE e CARTELLE in ambito testuale.
Allora:
- LE BATTUTE, sono tutte quelle che produciamo quando pigiamo i tasti della nostra tastiera, cioè ogni lettera, ogni punto, ogni spazio, tutto tutto tutto!
- LE CARTELLE, sono formate da circa 1800 battute, sono quindi dei raggruppamenti, se così li vogliamo chiamare, di battute.

Al testo, ho allegato un'immagine per mostrarvi la tabella del conteggio parole che, in word 2007, troverete selezionando REVISIONE - CONTEGGIO PAROLE.

Questo consiglio potrà apparire di poco conto, e invece è sconcertante vedere quante persone si affannano a cercare il significato di battuta e di cartella quando si parla di un libro o di un testo.
Per adesso, il mio libro ha superato le 480 cartelle e sono rimasta sconcertata nell'apprendere che i correttori di bozze esigono € 2.30 a cartella! Io personalmente non dispongo di più di 1000 euro da spendere e se è per questo neanche di 100/200 euro per iscrivermi alla SIAE, ma dico, non staranno esagerando?