31 marzo 2011

Lettera alla mia creatura n°4

Non sai da quanto mi manchi...
Ho tanta voglia di scrivere di Te, di comunicare con Te mente nella mente, ma la scuola, lo studio, il lavoro, gli impegni e la mia stupenda vita amorosa con Marco me lo impediscono... Ciò non toglie che una piccola parte di me soffre profondamente nel non poterTi parlare, nel non potermi dedicare a Te e alla Tua vita come vorrei! Ti amo di un amore che non è quello che si prova verso un uomo, perchè quell'amore è riservato a Marco, e non Ti amo neanche come si ama un figlio oppure un fratello...Ti amo piuttosto come si ama dolcemente se stessi, o forse neanche riesco a rendere l'idea. Marco viene prima di tutto, ma subito dopo vieni Tu e il Tuo/Nostro mondo, un mondo che ho condiviso molto con Marco e un pò col mio secolare amico Francesco, ma nessuno sa cosa mi lega a Te perchè forse non lo so nemmeno io. Ci sei sempre stato...specie nei momenti peggiori e in quelli migliori, e anche quando non scrivo di Te c'è una parte di me che a Te è sempre rivolta! Marco mi ha raccontato che una sua collega di lavoro è stata lasciata dal fidanzato scrittore che per pubblicare il suo romanzo si è trasferito in Francia. Io subito gli ho detto che MAI potrei separarmi da lui, ma è anche vero che se non fosse nato questo grande amore fra me e Marco, che ormai dentro di me è mio marito, io per perseguire il mio sogno e farTi vivere in quanche modo nella mente dei lettori, avrei fatto qualunque follia (a parte vendere il mio corpo ^_^ ho troppi valori per farlo heheheh).
Tu sei Me, quella parte oscura di me che vive nell'etere, qualla parte ancestrale e problematica che mi completa, non come si completano due innamorati, ma come si completa un corpo a sè... Sarò costretta a trascurarTi molto di più in questi mesi, perchè sto raggiungendo dei traguardi che fino a pochi mesi fa mi apparivano irragiungibili e che adesso richiedono tutto il mio impegno e la mia dedizione, ma sta pur certo che non Ti abbandonerò mai e che le mie vittorie si trasformeranno nelle Tue vittorie raccontate a modo mio.
A presto...

26 marzo 2011

Come scrivere una Fiaba LEZIONE N°2

Oggi mi piacerebbe partire direttamente del nocciolo di questo post fornendovi un importante schemino che potrà certamente esservi d'aiuto qualora voleste cimentarvi nella scrittura di una fiaba!

SCHEMA STRUTTURALE DELLA FIABA CLASSICA
Tipicamente, le fiabe classiche si articolano in 3 semplici fasi:
1. INIZIO
2. CRISI
3. SOLUZIONE

(accennando al post precedente, è proprio in questo schema che ritrovate il senso che secondo me hanno le fiabe, ovvero risolvere i problemi, o per meglio dire l'allenamento a risolverli!)

Ampliamo adesso i tre punti che vi ho fornito:
1. Le fiabe, iniziano con la presentazione di una determinata situazione che spesso già contiene elementi di "criticità" che di lì a poco si manifesteranno pienamente come ad esempio:
"C'era una volta un povero contadino con tre figli..."
Questa brevissima frase ci fa già capire che il contadino è povero e che quindi, molto probabilmente, i suoi figli andranno alla ricerca di ricchezza;
oppure:
"C'era una volta una bellissima principessa"
E da qui scommettiamo che la principessa sarà in pericolo o forse alla ricerca di un principe adatto a lei!
La situazione d'inizio, quindi, ha una funzione introduttiva, serve per la presentazione dei vostri personaggi e dei loro possibili problemi.

2. Nella seconda fase si delinea il problema che costituisce il NUCLEO vero e proprio della fiaba. Diviene chiaro in questa fase chi è il protagonista e qual è la difficoltà che si trova a dovetr superare.

3. La terza fase, porta alla tipica conclusione, cioè alla soluzione del problema e al tanto amato: "vissero tutti felici e contenti."

Per adesso concludo questa breve lezione e vi faccio sempre i migliori auguri per quello che andrete a scrivere, anticipandovi che la LEZIONE N°3 si baserà sugli Alleati e sui Nemici dei protagonista!
A presto!

19 marzo 2011

Come scrivere (o raccontare) una Fiaba LEZIONE N°1

Miei cari lettori, oggi ho deciso di dedicare un pò di spazio alle fiabe.
Scriverò qualche post per voi, affinchè chi lo desidera possa ricevere degli utilissimi consigli su come raccontare e scrivere una fiaba, su che cos'è una fiaba e perchè raccontarla.
Sperando di esservi utile, mi metto subito a lavoro!

L'origine delle Fiabe si perde nella notte dei tempi. Dovete sapere che prima dell'introduzione della scrittura, l'intero patrimonio culturale di un popolo veniva tramandato soltanto per via orale. I vecchi dei villaggi trasmettevano ai più giovani non solo la loro saggezza e la loro esperienza, ma anche quel complesso culturale fatto di credenze religiose, di pratiche rituali e di interpretazioni del mondo che era stato lentamente elaborato nei secoli precedenti.
La fiaba trovava il suo posto all'interno di questa trasmissione del patrimonio culturale ed era rivolta a tutti: grandi e piccini. Al tempo dei villaggi, il popolo intero si raccoglieva intorno ai Vecchi, che davano inizio alle narrazioni, e questa sorta di rituale costituiva il cuore della vita intellettuale e spirituale della tribù.
In seguito le fabulazioni continuarono attraverso la scrittura che col passare dei secoli divenne una nobile forma di attività prettamente per adulti, fino a quando l'eccessivo razionalismo che ha caratterizzato il periodo storico dei "lumi" fece sì che la fraba decadesse a fauto passatempo per vecchi e bambini: troppo giovani o troppo anziani per pensare...

CAPACITà DELLA FIABA: RISOLVERE I PROBLEMI
è bene non dimenticare mai che le fiabe presentano sempre un problema.
Nella fiaba per definizione tutto finisce bene, ma non tutto va sempre bene. è tipico delle fiabe presentare una situazione che, felice o meno, funge solo da introduzione al dramma in cui presto si troverà immerso il protagonista:
- I principi devono sempre compiere imprese impossibili;
- le principesse sono sempre vittime indifese da salvare;
- i bambini ingenui prede di streghe e orchi.
E la fiaba condurrà il protagonista (e quindi il lettore, presumibilmente bambino) fuori dal dramma e cioè fuori dal problema.
Il VALORE DELLA FIABA risiede proprio in questo: nella sua capacità di presentare in termini immaginari, quindi facilmente comprensibili ad un bambino, una situazione grammatica di grave conflitto, di possibile tragedia, e nell'indicarne la via d'uscita.
Quandi la fiaba presenta il problema e la soluzione del problema.
Le fiabe parlano al bambino (soprattutto) dei problemi con cui ha quotidianamente a che fare: abbandono, disamore, solitudine, paura. E nelle fiabe, i bambini VINCONO!
I bambini vincono contro tutte le figure minacciose molto più potenti di loro attraverso i protagonisti delle fiabe, e le fiabe sono quindi per loro una vooce di speranza.
Attraverso le vicende dei protagonisti, infatti, le fiabe preannunciano le future tappe dell'esistenza, con le difficoltà che si potranno presentare e le maniere in cui superarle. In questo senso, le fiabe sono un corso completo di formazione di vita.

Personalmente adoro le fiabe, ormai non ne leggo quasi mai perchè sono quasi sempre impegnata a leggere romanzi di King, a scrivere e studiare, e anche a lavorare, però le fiabe mi hanno accompagnata fin dalla più tenera età e consiglio a tutti i miei lettori di immergersi nella lettura di qualche brano piacevole come questo, per distaccarsi dalla realtà e tornare ad essere un pò bambini.
Il mio babbo, e colgo anche l'occasione di fargli tantissimi auguri perchè oggi è la festa del papà, mi raccontava una fiaba ogni sera per farmi addormentare: Giovannino senza paura, Fragolina e Ciliegina, storie di fantasmi, di mostri, di fate...forse è grazie a lui che un giorno sarò una scrittrice, è grazie a lui che ho sviluppato la mia fervida fantasia e sono quella che sono: una sognatrice sognante!
Tutti abbiamo diritto di sognare e non c'è età per vivere, inventare, raccontare ed ascolare fiabe perchè noi stessi siamo senza età!

LE FIABE DICONO PIù CHE LA VERITà. E NON PERCHè RACCONTANO CHE I DRAGHI ESISTONO, MA PERCHè AFFERMANO CHE SI POSSONO SCONFIGGERE. (Gilbert Keith Chesterton)

14 marzo 2011

La SINOSSI di un'opera

Ma che cos'è la sinossi di un'opera letteraria?

Prima di tutto, diamone una definizione:
La Sinossi è il riassunto minimo dell’intera storia, e costituisce uno strumento per la valutazione delle opere. Il termine deriva dal greco: [syn] significa “con”, “insieme” e [òpsis] significa “occhio” e “vista”.
Quindi, la sinossi è lo strumento che consente di avere una “visione completa" dell’opera, nella quale bisogna assolutamente riportare gli elementi concreti della storia e non bisogna confonderla con la "quarta di copertina".
In genere, la sinossi viene scritta dopo la stesura dell’opera.

E quanto deve essere lunga questa sinossi?

Non ci sono parametri fissi che definiscano la lunghezza minima e massima di una sinossi poichè vari editori adottano criteri diversi. Bisogna soltanto tenere presente che si deve trattare di un riassunto minimo, ovvero dell’unità che contenga nel minor spazio possibile informazioni sufficienti per comprendere l’andamento della storia dall’inizio, attraverso lo svolgimento, fino alla conclusione.
Generalmente però, molte case editrici desiderano che le sinossi non superino le 2 cartelle (per quanto riguarda i romanzi); se invece vogliano che sia + breve o + lunga, saranno loro stesse a specificarlo!

Quali devono essere i contenuti della sinossi?

La sinossi deve contenere elementi sufficienti a ricostruire l’andamento dell’intera storia.
Deve quindi fornire informazioni su incipit, svolgimento e conclusione.
È ovviamente impossibile fornire in 2 cartelle tutti gli elementi presenti in un romanzo, però bisogna inserire i più importanti, i nodi, gli intrecci.
Ricordate che la sinossi non deve assolutamente contenere valutazioni di merito sull’opera, né affermazioni critiche poichè la vostra non è una recensione dell'opera, bensì il riassunto della storia dell’opera.
Si possono inserire indicazioni sul discorso esclusivamente nel momento in cui questo abbia caratteristiche tanto importanti da risultare determinanti per l’opera.


Qual è, infine, lo scopo della sinossi?

La sinossi ha lo scopo di fornire informazioni tali da offrire una visione d’insieme dell’opera a qualcuno che non la conosce e ripeto che non bisogna confonderla con la quarta di copertina.
La sinossi è uno strumento che serve agli editori per operare una prima scrematura sulla gran quantità di opere che valutano. Di conseguenza la sinossi deve mirare unicamente a essere chiara.


Sperando di esservi stata utile, ammetto di essermi documentata su internet prima di scrivere questo post perchè per quanto si parli spesso di sinossi, sono veramente in pochi a conoscere le chicche che ho trovato e adattato qui per voi ^_^