12 novembre 2010

Il dialogo (parte II)

Ma quanto potrà mai essere complicato scrivere un dialogo? In fondo non facciamo altro che comunicare verbalmente fra noi tramite dialoghi di tutti i generi, ma sì, ci diciamo qualsiasi cosa e ci viene così naturale...è così facile...
E invece NO!
Vi dico che scrivere un buon dialogo letterario è più difficile di quanto pensiamo, questo perchè prima di tutto, nella vita di tutti i giorni, durante i nostri dialoghi con il fruttivendolo, con nostro marito, con la professoressa o il datore di lavoro, diciamo spesso cose NON NECESSARIE!
Mentre chiacchieriamo amabilmente, ci capita di trattare argomenti di scarso interesse, che forse neanche ci riguardano; di buttare lì qualche parolina in dialetto, qualche frase fatta, tutte cose che nella stesura di un dialogo scritto, non servono a far andare avanti la storia.
Non voglio dire che il dialetto debba essere abolito del tutto (ad esempio nella caratterizzazione di un particolare personaggio o cmq di un particolare contesto ci può anche stare, ma sempre in minima parte), mentre per le frasi fatte tot out, ma voglio dire che dobbiamo essere moderati e che dobbiamo avere criterio.
Il dialogo spesso è quella chiave che ci permette di sbloccare una situazione, che ci permette di far proseguire velocemente la storia e proprio per questo noi non dobbiamo privarlo di elasticità e dinamicità allungando il solito brodo.
Mi seguite?
Spero di sì (ecco, quando vi do consigli è come se stessi parlando e quindi divago, faccio errori, mi concedo una risatina e un cambio di argomento di tanto in tanto perchè così mi va, ma quando sono seria ed ho a che fare con il mio romanzo, non posso assolutamente permettermi certi lussi...E NEANCHE VOI!)
Dicevamo quindi che voglio che ricordiate bene che
tutto quello che si mette sulla pagina deve servire a caratterizzare un personaggio e a far andare avanti la storia. Se le battute del vostro dialogo non svolgono entrambe queste funzioni, o almeno una delle due, vanno drasticamente E-L-I-M-I-N-A-T-E!
Anche se vi duolerà, il mio consiglio è quello di cancellare tutto ciò che è sulla vostra pagina a puro scopo decorativo (e fidatevi che ne avrete da potare...la prima sono io ^_^).
"Quel pezzo era veramente bello."
"Poteva starci bene..."
E INVECE NO!
Il pezzo che tanto vi piaceva potrete aggiungerlo poi, magari in una descrizione o in un tratto narrato. NON APPESANTITE I VOSTRI DIALOGHI!
Inoltre, (e ancora mi do la zappa sui piedi) non dovete dimenticare che nei dialoghi bisogna essere PLAUSIBILI.
Non possiamo scrivere pagine e pagine di dialoghi dove i personaggi si scambiano un susseguirsi di informazioni che sì, sembrano essere utili alla storia ma che tuttavia la deturpano orribilmente. Troverete, ops troveremo, altri modi per informare il lettore della stagione in cui è ambientata la storia oppure di che colore sono gli occhi del panettiere.
"Grazie Tom, per essere venuto a portarmi il pane in una così afosa mattinata di metà giugno" oppure "Grazie per essere venuto a portarmi il pane Tom, mi stavo proprio domandando cosa avrei accostato all'insalata che servirò questa sera. è verde sai, proprio come il colore dei tuoi occhi smeraldini."
Come vi suonano?

VOMITEVOLI!
Ebbene, spesso non ci accorgiamo di compiere delitti simili!
Quindi, come vi ho detto, bisogna essere plausibili, avere orecchio e rileggere attentamente ciò che si scrive (anche 2 o 3 o 4 volte) per cercare di minimizzare questo comunissimo errore. Per aiutarvi in questo compito, vi consiglio di rileggere i dialoghi ad alta voce oppure di farveli leggere da qualcuno che abbia moooolta pazienza.
Io provvedo rileggendo ad alta voce i pezzi che non mi suonano e purtroppo sono certa che i miei dialoghi non siano perfetti come voglio che siano i vostri tuttavia, come dico sempre, i consigli che do ai lettori del mio blog sono gli stessi che do a me stessa ogni giorno!
Buona serata e buona scrittura!

Nessun commento: